SERVIZI PER UTENTI PRIVATI - LENTI A CONTATTO PER SECCHEZZA OCULARE
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Le lacrime contengono lipidi (regolano l’evaporazione dell’acqua e proteggono dai corpi estranei), acqua (fornisce ossigeno, pulisce e riduce l’attrito palpebrale) e proteine (aumentano umettabilità e qualità della cornea e proteggono dalle infezioni).
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Appannamenti, bruciori o arrossamenti indicano problemi qualitativi o quantitativi non giustificabili.
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La scelta del materiale è fondamentale:
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fumo e polvere favoriscono l’evaporazione della lacrima (meglio materiali a lunga disidratazione, come il glicerolo);
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antistaminici, contraccettivi, decongestionanti, diuretici e tranquillanti comportano un’ipoproduzione di acqua (meglio materiali poco acquosi: lenti ad alta idratazione seccano prima);
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i prodotti cosmetici alterano le lacrime (evitare lenti al silicone, che attirano i grassi);
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l’errata pulizia abbatte l’ossigenazione (utilizzare prodotti mirati, non solo soluzioni uniche);
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artrite, ipertensione, ipertiroidismo, sindromi con secchezza delle mucose (Sjogren), alcool e droghe (cannabis inclusa) riducono la lacrimazione (rinunciare alle “usa e getta”);
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invecchiamento, uso indiscriminato, scarso ammiccamento al PC, poca acqua bevuta durante la giornata, vizio del fumo e disturbi del sonno sconsigliano ulteriormente le disposable.
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Non esistono allergie ai materiali: le intolleranze arrivano da cattive gestioni.
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La differenza di comfort tra lenti ad alta e bassa idratazione si annulla dopo pochi minuti.
Attualmente esistono materiali ad idrofilia bassa, media e alta o addirittura zero (gaspermeabili, detti “semirigidi”).
Il portatore deve seguire le indicazioni fornite: una lente a contatto si rompe solo se disidratata e manipolata incautamente.
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