SERVIZI PER UTENTI PRIVATI - LENTI A CONTATTO TERAPEUTICHE
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Molte infiammazioni corneali sono causate dall’uso di lenti a contatto quindicinali e mensili.
Se l’oculista autorizza l’applicazione, occorrono materiali speciali.
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Cheratoconi, cheratoglobi e pellucide necessitano di lenti a contatto rigide, morbide spessorate, in piggyback, ibride o gemellate per ripristinare una visione corretta.
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Le applicazioni dopo chirurgia refrattiva, trapianto o cross-linking richiedono topografie, software di simulazione e set di prova.
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La diplopia da strabismo può essere affrontata con lenti a contatto prismatiche: in alcuni casi, si ha lo stesso risultato degli occhiali coi vantaggi delle correzioni corneali.
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L’albinismo comporta spiccata fotofobia e conseguente calo del visus.
Nei casi più gravi, si applicano lenti cosmetiche con pupilla trasparente di diametro opportunamente calcolato (2 anzichè 4 mm riducono la luminosità del 400%).
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Le anomalie dell’iride, dalla mancanza totale (aniridia) o parziale (coloboma) al decentramento della pupilla (corectopia), sino alla presenza di due pupille (policoria), compromettono la visione, che viene ripristinata con lenti cosmetiche.
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L’ambliopia (“occhio pigro”) richiede spesso l’occlusione di un occhio: se quella sull’occhiale o sulla cute (tipo Ortopad) non sono tollerate, l’alternativa è una lente a contatto opaca.
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